L’enciclopedia per ragazzi “Il Tesoro”, negli anni 60 dedicava un’affascinante voce al mestiere di corrispondente dall’estero dei giornali, un lavoro che permetteva di vedere il mondo, con l’unica controindicazione di una quasi sicura gastrite per il cambio troppo frequente di modi di alimentazione, non sempre salutari. Oggi è un corrispondete estero di vaglia a raccontare il mestiere in un libro appassionante come un romanzo, “Come girare il mondo gratis. Un giornalista con la valigia”. Enrico Franceschini, bolognese, classe 1956, dopo aver cambiato 3 continenti e 5 capitali, con una ventina di traslochi, così introduce l’argomento: «Se amate viaggiare, il corrispondente dall’estero è il lavoro che fa per voi. Se amate scrivere di un po’ di tutto, pure. Se amate viaggiare e scrivere, non ne troverete uno migliore. In breve, alla domanda “come girare il mondo gratis?”, la mia risposta è semplice: facendo il giornalista”.
Il libro, pubblicato da Baldini+Castoldi (pagine 288, euro 18), scritto con l’ironia che ben conoscono i lettori dei suoi tre noir ambientati sulla riviera romagnola, a Borgomarina, «controfigura» di Cesenatico, lo presenta con Stefano Tura e Giorgio Comaschi martedì alle 18 in Salaborsa all’interno della rassegna “Le voci dei libri”.
Ha l’andamento anche del romanzo di formazione, mettendo in scena un giovane con il pallino del giornalismo fin da quando sui banchi delle elementari ricopiava su fogli protocollo gli articoli del «Carlino» su una testata di sua invenzione, «Il Giornale delle Notizie», venduta ai compagni a 10 lire. Racconta la fuga negli States dopo la laurea in giurisprudenza e qualche iniziale esperienza con giornali locali qui a Bologna; con una vita precaria, che cercava di sbarcare il lunario proponendo a testate italiane corrispondenze. Ci sono tutti i crismi della gavetta, dalla casa in un quartiere portoricano, alle birre al topless bar, ai caffè serviti da Bruce Willis, ancora non diventato un attore famoso.
A furia di insistere, il colpo di fortuna, un servizio sull’arresto del mafioso John Gambino, richiesto dai Quotidiani Associati, che gli apre le porte alla collaborazione con «l’Espresso» e a servizi sull’elezione di Reagan, sull’assassinio di John Lennon, a viaggi in varie parti del mondo. Fino alla collaborazione con «Repubblica» e al successivo trasferimento a Washington. Il tutto è narrato come in un turbine che attraversa con leggerezza momenti storici cruciali.
Dopo l’America, Mosca: e qui Franceschini ha la fortuna di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Racconta il colpo di stato del Partito Comunista contro Gorbaciov, tentativo di putsch che porterà al potere Boris Eltsin, effigiato in una famosa foto con la bandiera della Russia su un carrarmato.
Nel libro non scorrono solo vicende pubbliche, ma anche i fatti privati: amori, progetti, abbandoni, congedi, ritorni (per le ferie) nell’amata Bologna. Poi Israele, Tel Aviv, quindi Londra, ai tempi di Tony Blair. E qui la scoperta: «Al mio arrivo pensavo che la “ditta”, come sono soprannominati i Windsor, avesse un po’ stufato dopo la tragica telenovela della principessa Diana, ma devo ricredermi in fretta…». Da quell’esperienza, fatta anche di ricevimenti formali a Buckingham Palace in frac, nasce il recente libro “Elisabetta II”, Mondadori (nel 2021 è uscita una raccolta di suoi scritti sulla Russia, “La fine dell’impero”, Baldini+Castoldi).
Concludiamo con una sua considerazione: «oggi ci pare di sapere tutto con un clic, ma abbiamo ancora bisogno di qualcuno che vada a vedere cosa accade, vicino e lontano da casa, da un capo all’altro del mondo, possibilmente cercando di spiegare in modo chiaro e succinto perché succede e che cosa significa».
Enrico Franceschini, Come girare il mondo gratis. Un giornalista con la valigia, Baldini+Castoldi, 2023, pagine 288, euro 18.